mercoledì 10 maggio 2023

Perchè Putin dovrà perdere male

 La violenta invasione russa dell'Ucraina ha sconvolto la coscienza del mondo, riportando fantasmi di guerre passate che speravamo sepolti per sempre. Ora più che mai è chiaro che dobbiamo fermare Putin e dimostrare che non è possibile sovvertire gli stati di diritto con la violenza.
Putin e la Russia stanno compiendo crimini di guerra contro il popolo ucraino, bombardando città, uccidendo civili, compresi bambini. Questa guerra illegale e ingiustificata rappresenta una flagrante violazione delle norme di convivenza tra nazioni e delle leggi internazionali.
Se Putin dovesse vincere ed imporre i propri voleri con la forza, sarebbe un pericoloso precedente. Altri leader autoritari potrebbero essere tentati di seguire il suo esempio e violare la sovranità di stati vicini per imporre le proprie ambizioni imperialiste. Siamo già in un mondo instabile, dovremmo impegnarci per rafforzare la pace, non alimentare i conflitti.
Putin deve essere fermato non solo per porre fine alle sofferenze del popolo ucraino, ma anche per dimostrare a tutto il mondo che la violenza non paga, che gli stati di diritto non possono essere insultati impunemente. Dobbiamo mostrare una risposta ferma e unita contro l'aggressione, inviando supporto all'Ucraina e imponendo sanzioni durissime alla Russia.

Più a lungo durerà questa guerra, più vittime innocenti cadranno, più danni saranno inflitti. Ma Putin deve lasciare l'Ucraina sconfitto, per dimostrare che la sua folle avventura ha avuto successo nel rafforzare la comunità internazionale, nel riunificare l'Europa e nel dissipare le ambizioni di nuove imprese violente e distruttive. Solo così potremo sperare di voltare pagina e costruire un futuro di pace e cooperazione tra i popoli.

 Perché Putin ha già perso la guerra - Il Grand Continent

 

mercoledì 12 aprile 2023

Il punto sul nucleare di ultima generazione e perché è necessario

 La narrativa delle energie rinnovabili come unica soluzione sostenibile al fabbisogno energetico è diventata ormai il “politicamente corretto” imperante. Qualsiasi voce fuori dal coro viene zittita e bollabile come antiambientalista. Poco importa che tali tecnologie siano ad oggi più costose, più inquinanti e con minore densità energetica rispetto alle fonti fossili.

Al contrario, le centrali nucleari, in particolare le nuovissime tecnologie di quarta generazione, rappresentano una prospettiva interessante e poco esplorata. Reattori molto più sicuri, capaci di bruciare gli scorie e minimizzare notevolmente i rifiuti, queste nuove centrali sono una soluzione concreta e realizzabile nel breve termine per decarbonizzare l'economia senza rinunciare alla nostra prosperità.

Contrariamente a quanto si possa pensare, le rinnovabili non sono la sola né la miglior opzione "verde". Esse hanno infatti gravi impatti ambientali, dal grande consumo di terre rare e di acque per i pannelli solari e le turbine eoliche, all'inquinamento elettromagnetico e acustico, fino alla minaccia per gli uccelli che beaches collidono con le pale eoliche.

Le centrali nucleari invece hanno un'impronta ambientale molto ridotta, zero emissioni climalteranti, minor consumo di acqua e di terra. Generano inoltre grandi quantità di energia concentrata, adatta a soddisfare la domanda di base notte e giorno, indipendentemente dall'andamento climatico e meteorologico. Esse rappresentano dunque una soluzione estremamente sostenibile, l'anello mancante in una transizione energetica veramente verde.

Invece di accanirsi contro la tecnologia nucleare, dovremmo chiederne lo sviluppo concretizzando le opportunità derivanti dalle nuove generazioni di reattori, estremamente più sicuri e performanti. Solo così potremo affrontare con successo le sfide poste dal climate change, garantendo al contempo progresso e benessere per tutti.

martedì 7 luglio 2015

La prima sfida tra robot giganti

Come non definire epic la sfida che gli USA hanno lanciato al Giappone? Un team di strampalati ingegneri, facenti parte della Megabots organization, hanno completato di costruire il MegaBot Mark II con il quale sperano di distruggere il rivale giapponese della Suidobashi Heavy Industries, società che produce i Kuratas, altra tipologia robot che come l'americano sono capaci di moltiplicare le forze di un uomo che prenda posta al loro interno. A dire la verità il giapponese appare più sofisticato, dotato di effetti speciali ed una mano comandata con una specie di power-glove. Non mancano da una parte e dall'altra un allestimento di armi pesanti (cannone a palle di inchiostro per l'americano, una sorta di mitragliatrice per il giapponese) con le quali non vediamo ora che si facciano a pezzi nella prima battaglia dei robot!
Tutta la storia qui.


venerdì 3 luglio 2015

Gadgetmania! Il portachiavi Key-Smart

Ci sono voluti solo duecento anni, ma alla fine abbiamo la versione reinventata del portachiavi: niente più ingombranti sonagli da portaci dietro, e le tasche dei nostri pantaloni ci ringrazieranno.
Lo volete? Si chiama Key-Smart, costa dai 20$ in su e lo trovate a questo indirizzo.


venerdì 12 giugno 2015

Bentornata #AstroSamantha

Abbiamo tenuto lo sguardo alzato per seguirti e immaginarti lavorare volteggiando in assenza di gravità, il fiato sospeso per aspettare la notizie del tuo atterraggio, e dopo 199 giorni nello spazio, sperando che orde di giovani tornino ad interessarsi delle vicende astronautiche come i loro papà si appassionavano negli anni '90, come i loro nonni seguivano gli sbarchi lunari nei '70, il nostro più cordiale bentornata, lunga vita e prosperità!


domenica 29 gennaio 2012

L'ispirazione per SIRI

Ecco come è venuta a Steve Jobs l'ispirazione per creare l'interfaccia a comandi vocali SIRI!


martedì 8 novembre 2011

Carezza di asteroide


L’”impatto” ci sarà solo dal punto di vista mediatico, perché questa grossa montagna stanotte, verso la mezzanotte, 2005 YU55 passerà tra la terra e la luna. Niente effetti sensibili dalla terra, e tanto meno sarà visibile ad occhio nudo. Ma per gli astronomi si presenta quello che è stato definito un regalo per gli studiosi, che potranno osservare da relativamente vicino (324.000 Km) un corpo celeste che altrimenti dovremmo andare a cercare con costose missioni. Comunque sia, notte in bianco per la NASA.